Table Of ContentOi christianoi - Nuovi Studi sul cristianesimo nella storia
Collana diretta da Sergio Tanzarella - Pontificia Facoltà Teologica
dell'Italia Meridionale (Napoli).
Comitato scientifico: Maria Grazia Bianco - Università LUMSA (Roma);
Bruna Bocchini Camaiani-Università degli Studi di Firenze; Filippo Bur
garella - Università degli Studi della Calabria; Anna Carfora - Pontificia
Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale (Napoli); Enrico Cattaneo - Pon
tificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale (Napoli); Paolo Corsini -
Università degli Studi di Parma; Antonio Ianniello - Istituto Superiore di
Scienze Religiose "Roberto Bellarmino" (Capua); Marek Inglot - Univer
sità Gregoriana (Roma); Giorgio Jossa - Università "Federico II" (Napo
li); Alberto Melloni - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia;
Daniele Menozzi - Scuola Normale Superiore (Pisa); Grado Giovanni
Merlo - Università degli Studi di Milano; Enrico Norelli - Université de
Genève; Emanuela Prinzivalli - Università "La Sapienza" (Roma); Luigi
no Rossi - Università di Salerno; Giovanni Sale - Università Gregoriana
(Roma); Pierroberto Scaramella - Università "Aldo Moro" (Bari); France
sco Sportelli - Università degli Studi della Basilicata; Miriam Turrini -
Università di Pavia (sede di Cremona); Adriana Valerio - Università "Fe
derico II" di Napoli; Giovanni Vitolo - Università "Federico II" (Napoli);
Annibale Zambarbieri - Università degli studi di Pavia.
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a cura di M. Beatrice Durante Mangoni; Dario Garribba; Marco Vitelli
Gesà e La stor..zia
PERCORSI SULLE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO
STUDI IN ONORE DI GIORGIO JOSSA
ctJ
IL POZZO DI GIACOBBE
In copertina:
«Ultima cena»
Basilica di Sant'Angelo in Formis (Capua) - secolo X
Pubblicazione promossa dall'Istituto di Storia del Cristianesimo
"Cataldo Naro - vescovo e storico della Chiesa"
della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale
sez. san Luigi - Via Petrarca, 115 - 80122 Napoli
www.storiadelcristianesimo.it
© 2015, Il Pozzo di Giacobbe
Cortile San Teodoro, 3 - 91100 Trapani
www. ilpozzodigiacobbe.it
[email protected]
ISBN 978-88-6124-566-2
Copertina: Cristina Martinica
Impaginazione: Giovanni Drago
Stampa: Printì - Manocalzati (A V)
CARATTERISTICHE
Questo libro è composto in New Aster, corpo 10; è stampato su carta Palatina
da I 00 gr/m2 delle Cartiere Fedrigoni; le segnature sono piegate a sedicesimo -
formato rifilato 14,Sx2 I ,5 cm - con legatura in brossura e cucitura a filo refe; la
copertina è stampata su cartoncino Gardamat Art delle Cartiere Garda da 300
gr/m2 plastificata opaca e soggetti con UV lucida.
Introduzione
Gli studi raccolti in questo volume vogliono essere un omaggio al pro
fessore Giorgio Jossa, una Festschrift in suo onore, in occasione del suo
settantacinquesimo genetliaco. La miscellanea intende tributare il meri
tato riconoscimento a uno studioso che, attraverso il suo lungo e fecon
do percorso di ricerca, ha offerto un apporto rilevante all'indagine stori
ca sul cristianesimo antico, soprattutto per quanto riguarda le origini cri
stiane e il Gesù storico, campo di studio nel quale egli è particolarmente
impegnato da più di trent'anni. Contraddistinto da un saldo rigore meto
dologico e da una non comune sensibilità storica, Giorgio Jossa si è pre
sto segnalato come una voce di acuta riflessione critica e di saggia pon
derazione in un dibattito scientifico spesso oscillante fra i poli estremi
delle spinte iconoclaste e delle chiusure confessionali, marcando una netta
distanza dagli esponenti dell'uno e dell'altro indirizzo. Spesso coraggio
samente controcorrente, awerso alle mode storiografiche ma attento agli
sviluppi della ricerca, egli ha sempre preso chiara posizione su ognuno dei
principali temi "caldi" della discussione scientifica del momento, entran
do in franco dialogo con i protagonisti italiani e stranieri della stessa. Un
po' come lo scriba istruito nel Regno dei Cieli di matteana memoria che
trae dal suo tesoro cose antiche e cose nuove (Mt 13,52) - tanto per ado
perare un'immagine biblica, certamente audace ma pertinente agli inte
ressi di studio del festeggiato - Jossa ha saputo fare sapiente sintesi delle
acquisizioni più sicure della tradizione storiografica (soprattutto quella
tedesca, nei confronti della quale egli mostra un indubbio debito intellet
tuale), da un lato, e della ricerca più sperimentale e di "avanguardia" dal
l'altra. Equilibrio, rigore scientifico, solidità e lucidità sono le caratteristi
che che maggiormente contraddistinguono le sue ricostruzioni storiche.
Il titolo del volume, Gesù e la storia, intende principalmente richiama
re l'ambito di ricerca - quello del Gesù storico - al quale, come si diceva,
Jossa ha dedicato particolare attenzione nelle ultime decadi, a partire al
meno dal suo Gesù e i movimenti di liberazione della Palestina, Paideia,
1980, volume che è stato probabilmente il primo a riawiare, in Italia, lo
studio del Gesù storico dopo circa quarant'anni di silenzio. Al contempo,
tuttavia, la formulazione del titolo della miscellanea è sufficientemente
elastica da non escludere altri campi di studio nei quali Jossa ha pure pro
fuso meritoriamente il suo impegno: la cristologia primitiva, il cristiane-
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simo delle origini e i suoi sviluppi nel contesto dell'impero romano, non
ché l'ambiente giudaico nel quale Gesù e il suo movimento si collocano e
solo possono essere compresi.
Il libro si articola in tre sezioni. Le prime due rispecchiano le princi
pali aree di ricerca di Jossa ed ospitano contributi di studiosi di chiarissi
ma fama e di giovani ricercatori relativamente a tematiche afferenti a
quelle medesime aree. La terza sezione è dedicata alla sua figura di stori
co e, più generalmente, di intellettuale, e include articoli di suoi allievi e
di un collega di antica consuetudine.
Ogni contributo è corredato di un abstract in inglese che ne sintetizza
i contenuti. Pertanto qui, in sede di introduzione, può essere sufficiente
una rassegna cursoria dei singoli articoli onde offrire al lettore un'essen
ziale panoramica del volume.
La prima sezione, relativa a «Il Gesù storico e la cristologia primitiva»,
si apre con un saggio di Romano Penna dal titolo «Una quarta ricerca sul
Gesù storico? La proposta di Emst Baasland», in cui il noto biblista pren
de criticamente in esame l'ipotesi di E. Baasland di dare avvio a una quarta
fase nell'indagine sul Gesù storico incentrata sulla ricerca delle intenzio
ni sottese alle parole e alle azioni del maestro di Nazareth.
Segue uno studio di Rinaldo Fabris su «Gesù "messia" e la riserva mes
sianica nei Vangeli». Egli sostiene che il messianismo di Gesù non trova
precisa corrispondenza in nessuno dei modelli messianici presenti nell'im
maginario religioso del tempo, donde la presa di distanza di Gesù dalle
attese messianiche "convenzionali" suscitate dalla sua predicazione. Il suo
messianismo combina piuttosto le caratteristiche di tre figure messiani
che distinte: il "profeta", il "figlio" e il "figlio dell'uomo".
Mauro Pesce, il cui contributo reca come titolo un suggestivo versetto
del Vangelo degli Ebrei che egli pone al centro della propria riflessione,
«Poco fa mia madre, lo Spirito Santo, mi prese per uno dei capelli e mi
condusse al grande monte Tabor», individua nelle esperienze estatiche la
fonte da cui Gesù traeva la certezza circa il proprio annuncio. Basandosi
sul citato versetto del Vangelo degli Ebrei e su quello che ne costituisce
probabilmente il modello di riferimento, il testo di Ez 8,1-3, lo studioso
ipotizza che il titolo "Figlio dell'uomo" indichi l'essere umano in quanto
partecipe di esperienze sovrannaturali.
Il quarto contributo della sezione è a firma di Luca Arcari: «La figura
di Gesù tra narrazioni e veridizioni storicizzanti. Una questione esclusiva
mente "(post-)moderna"?». I.:autore servendosi del contributo delle scien
ze sociali, e in particolare dei lavori di M. Foucault, affronta alcuni aspet
ti relativi alla ricostruzione del Gesù storico. In particolare in una prima
parte egli cerca di dimostrare come il ricordo di Gesù già a partire dai
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vangeli, sulla spinta di preoccupazioni interamente kerygmatiche e di an
nuncio, acquisisca forma di una veridizione storicizzata. Nella seconda
arte del contributo Arcari riflette su come la ricerca del Gesù "storico" non
sia affatto nata nella modernità, ma abbia rappresentato, sin dalla nasci
ta delle prime comunità di credenti in Cristo, una delle numerose prospet
tive teologiche con cui guardare a Gesù e come la tradizionale idea di svi
luppo della storia della ricerca su Gesù sia, a sua volta espressione di una
tendenza ideologica e teologica, che oggi necessita di essere superata.
Il contributo di Antonio Salvatore Romano «Toccare per guarire. Gesù
di Nazareth e l'impurità corporale nei Vangeli Sinottici» indaga sulla po
sizione assunta da Gesù nei confronti delle impurità corporali. In parti
colare, egli esamina l'atteggiamento di Gesù nei confronti dei lebbrosi e
di quanti si trovavano in condizione di impurità per perdite di sangue,
interrogandosi sul significato che tale atteggiamento ebbe per la vita del
le successive comunità cristiane.
Nel saggio «"Morto per i nostri peccati secondo le Scritture" (JCor 15,3).
All'origine dell'interpretazione della morte di Gesù come evento salvifico»
Claudio Gianotto, si interroga, a partire dalla formula di JCor 15,3, sull'ori
gine della concezione del valore salvifico della morte di Gesù. Nel rispon
dere all'interrogativo lo studioso invita a guardare alla comunità cristiano
ellenista di Siria come il milieu in cui quella concezione si sarebbe svilup
pata; il che sarebbe awenuto per influenza di una tradizione giudaica lo
cale, attestata soprattutto in 4Maccabei, che riconosceva significato espia
torio alla morte dei martiri Maccabei. Chiude la sezione l'articolo di Ser
gio Tanzarella dedicato a «Il Gesù di Baldassarre Labanca» dove si pren
de in esame l'opera di Labanca - cancellato dalla memoria culturale ita
liana e primo professore di storia del cristianesimo nell'Università di Roma
tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX - e il suo impegno a tenere vivi
gli studi storico religiosi nell'Italia post unitaria e a promuovere le relazioni
con i più autorevoli studiosi europei della materia. In particolare si pre
senta l'argomento di maggiore interesse della ricca attività di ricerca di
Labanca il quale, a partire dalle reazioni al celebre libro di Renan Vie de
Jésus, si impegnò in un articolato confronto con le centinaia di libri dedi
cati a Gesù fino ad arrivare - in successive pubblicazioni - ad una perso
nale presentazione della figura di Gesù di Nazareth inteso come figura re
ale, morale e ideale ipotizzando che l'esempio etico dello stesso Gesù po
tesse ispirare in bene la corrotta vita dei parlamenti della sua epoca.
La seconda sezione del volume raccoglie i contributi rientranti nell'area
tematica «Giudaismo e cristianesimo nei primi secoli».
Il primo di tali contributi è di Antonio Pitta: «Tra Gesù e Paolo: quali
relazioni e quali mediazioni?». Lo studioso contesta l'idea di una contrap-
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posizione tra Gesù e Paolo così come la tesi che vuole Paolo come fonda
tore o inventore del cristianesimo. Tra Gesù e Paolo non c'è il vuoto, ma
una serie di mediazioni che hanno operato come "filtri", concorrendo al
l'interpretazione paolina del Gesù terreno.
Lucio Troiani presenta un contributo su «Il "tradimento" di Giuseppe».
Lo studioso pone in discussione alcuni luoghi comuni sull'argomento, due
in particolare: ( 1) che il silenzio su Flavio Giuseppe nella letteratura rab
binica dipenda da una sorta di damnatio memoriae motivata dal di lui tra
dimento della causa nazionale durante la rivolta antiromana; (2) che l'ac
cusa di un simile tradimento abbia condizionato la vita e l'opera dello sto
rico ebreo. In realtà, sostiene Troiani, l'accusa che dawero preoccupò Giu
seppe e da cui egli cercò di difendersi con forza non fu quella di aver tra
dito il proprio popolo passando ai Romani, ma al contrario quella di aver
aderito alla rivolta contro Roma.
Nel suo studio Enrico Norelli analizza l'uso dei termini x.picma.vtcrµ6ç
e x.picrna.v6ç in Ignazio di Antiochia relativamente al problema della da
tazione e dell'autenticità dell'epistolario: è compatibile l'impiego di quel
lessico con una datazione delle lettere agli inizi del II secolo? Norelli, con
futando la tesi di R. Joly, risponde affermativamente. A suo giudizio, i ter
mini vengono coniati probabilmente dallo stesso Ignazio nel contesto di
una polemica intraecclesiale. In particolare, il sostantivo x.picrna.vicrµ6ç
sarebbe stato creato in opposizione a iouoa.icrµ6ç - che verrebbe ad assu
mere perciò una valenza negativa -, dimodoché i due termini designasse
ro rispettivamente i "veri" e i "falsi" credenti in Gesù.
Conclude la seconda sezione un contributo di Gtinter Stemberger su
«La conoscenza del Nuovo Testamento nel mondo rabbinico». Il celebre
ebraista, analizzando alcuni testi centrali nel dibattito critico sul tema, si
allinea all'orientamento recente della ricerca volto a reagire allo scettici
smo radicale di J. Maier circa la presenza di allusioni e riferimenti a Gesù
e al cristianesimo nella letteratura rabbinica. A giudizio di Stemberger, con
siderato anche il contesto storico, una certa conoscenza di motivi della pre
dicazione cristiana - più raramente di testi cristiani - può essere ragione
volmente ipotizzata sia nel Talmud palestinese che in quello babilonese.
La terza e ultima sezione è interamente dedicata, come si accennava,
a «Giorgio Jossa storico del cristianesimo».
Anna Carfora traccia un agile profilo "bio-storiografico" dell'esperien
za umana e intellettuale di G. Jossa e, awalendosi delle suggestioni del
l'ego-histoire, cerca di mostrare l'intreccio a suo giudizio esistente fra il
contesto storico, le propensioni intellettuali, spirituali e la produzione sag
gistica dello studioso napoletano.
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Marcello Del Verme propone un'analisi dell'ultima monografia di Jos
sa, Tu sei il re dei Giudei? Storia di un profeta ebreo di nome Gesù, Caroc
ci, Roma 2013, di cui rileva con forza i pregi, ma rispetto alla quale solle
va anche alcuni rilievi critici, che però, a suo stesso dire, non precludono
una valutazione ampiamente positiva del volume.
Dario Garribba e Marco Vitelli esaminano l'indagine di G. Jossa sul
Gesù storico nel contesto della storia della ricerca. Ne indicano i tratti
caratterizzanti sotto il profilo del metodo e dei risultati, evidenziando i
punti di contatto e le differenze con le varie "fasi" di quella storia, e in
particolare con la Third Quest, sottolineando come verso quest'ultima l'au
tore partenopeo si ponga in un atteggiamento di critica costruttiva.
Antonio Sena, con «Jossa, i cristiani e l'impero», mostra il modo in cui
Jossa ricostruisce l'ambiente culturale e religioso all'interno del quale i cri
stiani entrano in relazione con l'impero e con la cultura pagana, come lo
stoicismo. Inoltre egli sottolinea le implicazioni politiche della predicazione
cristiana, suggerendo di considerare la complessa situazione in cui emer
se il pensiero politico cristiano, e anche le specifiche situazioni locali.
Chiude la sezione e la miscellanea uno studio di Maria Beatrice Duran
te Mangani dedicato al contributo offerto da Jossa alla ricerca sulla cri
stologia primitiva e sulla "separazione delle strade", due temi che - sostie
ne l'autrice - nella riflessione dello studioso sono strettamente congiunti.
Si ringraziano tutti gli autori che con entusiasmo hanno aderito all'ini
ziativa, l'Istituto di Storia del Cristianesimo della Pontificia Facoltà Teo
logica dell'Italia Meridionale (sezione San Luigi) diretto dal prof. Sergio
Tanzarella, che l'ha promossa e sostenuta, e la casa editrice Il Pozzo di
Giacobbe che ne ha concretamente consentito la pubblicazione.
Napoli, 13 dicembre 2014 Maria Beatrice Durante Mangani
Dario Garribba
Marco Vitelli
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Abstract
The book is a collection of contributions from leading scholars and
young researchers in honor of Prof. Giorgio Jossa on the occasion of
his seventy-fifth birthday. The mixture tends to grant a well-deserved
recognition to a scholar who, through his long and fruitful path of
research, has given a significant contribution lo the historical origins
of the Christians and in generai on early Christianity. The title of the
book, Gesù e la storia, mainly wants to draw the field of study - the
search on the historical Jesus - to which Jossa has paid special atten
tion in the last decades. At the same time, its formulation is such as
to include other fields of inquiry in which he has also deservedly lav
ished on his work: early christology, the history of early Christianity
and its development in the context of the Roman Empire, as well as
Jewish milieu in which Jesus and his movement are placed. The book
is divided into three sections. The first two - "Il Gesù storico nella
primitiva cristologia"; "Giudaismo e Cristianesimo nei primi secoli" -
reflect the main areas of research of G. ]ossa and host contributions
related to these same subject areas. The third section, entitled "Gior
gio ]ossa, storico del Cristianesimo", is dedicated lo the figure of ]os
sa as historian and, more generally, as an intellectual, and includes
articles by scholars trained at his "school"and a colleague of ancient
custom. Bach contribution is accompanied by an abstract that sum
marizes the contents.
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