Table Of ContentPRESENTAZIONE PAESE
EMIRATI ARABI UNITI
A cura di Cesare Maraglio
Responsabile Ufficio PROMEC Modena
Abu Dhabi
1. COLLOCAZIONE GEOGRAFICA
E DATI GENERALI
• Superficie: 83.600 kmq
• Popolazione: 8,264 milioni di cui 11,5% locali (circa 950.000 unità); 50% asiatici; 38,5% arabi‐europei
• Densità: 99 ab/kmq
• Lingua: Arabo
• Religione: Musulmani Sunniti (80%), Cristiani (3,8%), Musulmani Sciiti (16%), Altre religioni (0,2%)
• Capitale: Abu Dhabi
• Confini: Arabia Saudita a ovest e a sud, Oman a est
• Membro di: CCG, Lega Araba, ONU, WTO e OPEC
• Unità Monetaria: Dirham (AED)
• Sede di governo: Abu Dhabi
• Presidente: Sceicco Khalifa bin Zayed al‐Nahyan (sceicco di Abu Dhabi)
• Primo ministro: Sceicco Mohammed Bin Rashid Al Maktoum (sceicco di Dubai)
• Forma istituzionale: Federazione di sette Emirati
• Forma di governo: monarchia elettiva assoluta federale
2. I SETTE EMIRATI
La Federazione degli Emirati Arabi Uniti è composta da sette Emirati: Abu Dhabi, Dubai, Sharjah, Ajman, Ras al
Khaimah, Fujairah, Umm al Quwain.
La Federazione è stata istituita il 2 dicembre 1971 (dopo aver ottenuto l’indipendenza dalla Gran Bretagna) ed ha
raggiunto la composizione attuale nel 1972.
Ciascuno dei sette emirati, oltre a formare coi propri rappresentanti il governo federale (le cui elezioni sono
prossime) possiede il proprio governo locale.
3. ANDAMENTO CONGIUNTURALE
EAU rappresentano una fra le maggiori e dinamiche realtà della regione. E’ il
quinto produttore al mondo di petrolio e gas naturale e occupa il terzo posto per
riserve di petrolio (9,4% del totale mondiale).
Economia stabile, con incoraggianti segnali di ripresa dopo la flessione degli
anni 2008/2009: i principali indicatori economici sono positivi grazie anche alla
politica di diversificazione di ciascun emirato che ha intrapreso percorsi
alternativi in svariati settori.
Prospettiva economica futura resa incoraggiante, inoltre, da:
consistente sviluppo di infrastrutture, costruzioni e turismo;
rafforzamento di investimenti esteri grazie a riforme del quadro giuridico‐
economico;
stabile impostazione della disciplina normativa in materia di imprese;
costo contenuto della manodopera, condizioni fiscali e normative
vantaggiose.
3.1 I PRINCIPALI EMIRATI A CONFRONTO
Punti di Forza Punti di debolezza
Abu Dhabi • maggiore Emirato produttore di petrolio • Emirato più lento nel perseguire gli
obiettivi di diversificazione
• I proventi petroliferi continuano ad
economica
essere il fulcro delle entrate governative
• Emirato più resistente all’apertura
• è in testa al processo di coinvolgimento
agli investimenti esteri
del settore privato nello sviluppo delle
infrastrutture e dei servizi chiave, specie
acqua ed energia
Dubai • centro per il commercio e servizi nell’area • Ha dimostrato poco entusiasmo
del Golfo per la privatizzazione delle
imprese
• posizione di preminenza nell’Asia
meridionale nel suo complesso
• ha concentrato i suoi sforzi sulla
diversificazione dell'economia in settori
industriali non petroliferi (ex. servizi)
• obiettivo di diventare uno snodo
commerciale regionale ed internazionale
4. INDICATORI MACRO
PIL 2009 US $: 248,925 miliardi1
PIL pro capite 2010 US $: 27.3482
PIL pro capite stimato per 2011 US $: 27.747
Crescita PIL 2011: 3,5%3
Cambio US $/AED (fisso): 3,67
Esportazioni 2010 mld US $: 198,3894
Importazioni 2010 mld US $: 159,0345 saldo negativo
Inflazione 2010: 0,8%
(su base annua)
1dati dell’EIU (EconomicIntelligence Unit)‐gennaio
Inflazione 2011: 4,5%6
2011
2,4,5 stime dell’EIU
3previsioni dell’EIU
6previsioni IMF (InternationalMonetaryFund)
5. INTERSCAMBIO ITALIA ‐EAU
L’interscambio complessivo tra i due Paesi (in milioni €):
• 2009: 3,404
• 2010: 3,235
L’export italiano (in milioni €):
• 2009: 3,756
• 2010: 3,685
• Gli EAU si confermano il principale mercato di sbocco delle esportazioni italiane in Medio Oriente e
Nord Africa, nonostante si registri una diminuzione.
• Secondo gli ultimi dati disponibili riguardo al 2010* i principali Paesi fornitori degli EAU risultano
essere stati: India (15%), Cina (13,5%), USA (8,9%), Regno Unito (6,5%), Germania (6,1%) e Giappone
(4,7%).
• Italia figura all’ottavo posto in assoluto (4,0%) e al terzo posto tra i Paesi dell’Unione Europea dopo
la Germania (6.1%) e prima del Benelux (2,3%) e della Francia (2,3%).
*StatisticalBulletin, UAE CentralBank
5.1 INTERSCAMBIO ITALIA – EAU:
EXPORT, PRINCIPALI MERCI/SETTORI
valori in migliaia di € 2007 2008 2009 2010
321 ‐ gioielleria , bigiotteria e articoli connessi; pietre
preziose lavorate 605.787 792.779 542.323 721.271
281 ‐ macchine di impiego generale 525.638 512.185 400.558 291.919
192 ‐ prodotti d erivanti d alla raffina zione del petrolio 155.313 356.304 252.081 271.005
282 ‐ altre mac chine di impiego generale 298.331 295.756 249.29 201.997
289‐ altre mac chine per impieghi speciali 461.891 529.883 281.908 174.589
242 ‐ tubi, con dotti, profilati, cavi e relativi accessori in
acciaio 170.449 167.846 87.582 137.639
303‐ aeromobili, veicoli spaziali e relativi dispositivi 152.415 129.640 122.679 114.368
141 ‐ articoli d i abbigliamento escluse pellicce 134.236 164.292 130.292 113.755
310 ‐ mobili 131.483 195.491 128.425 112.064
271 ‐ motori, g eneratori e trasformatori elettrici 127.115 137.552 94.504 94.166
5.2 INTERSCAMBIO ITALIA – EAU:
IMPORT, PRINCIPALI MERCI/SETTORI
valori in migliaia di € 2007 2008 2009 2010
104 ‐ oli e grassi vegetali e animali 14.432 31.218 40.068 103.422
244 ‐ metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi;
combustibili nucleari 81.340 92.258 57.022 99.607
192 ‐ prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 17.029 75.181 36.336 69.889
222 ‐ articoli in materie plastiche 13.675 20.753 20.426 53.698
201 ‐ prodotti c himici di base, fertilizzanti e composti azotati,
materie plastiche e gomma 22.851 101.674 90.149 30.072
259 ‐ altri prodotti in metallo 26.843 28.196 22.033 18.405
381 ‐ rifiuti 16.293 10.761 3.129 8.756
321 ‐ gioielleria , bigiotteria e articoli connessi; pietre
preziose lavorate 14.305 9.239 9.516 8.466
231 ‐ vetro e prodotti in vetro 5.606 10.277 6.378 5.935
132 ‐ tessuti 8.059 6.004 2.879 4.757
6. CONSEGUENZE DELLA CRISI FINANZIARIA
GLOBALE
L’Emirato di Abu Dhabi è stato solo relativamente frenato nei suoi piani di sviluppo
dal contesto economico internazionale.
L’Emirato di Dubai, la cui economia è legata solo in misura minore alle rendite
petrolifere ed è prevalentemente incentrata sul settore dei servizi, ha subito un
rallentamento della propria crescita.
La bolla speculativa in campo edilizio, esplosa già alla fine del 2008, è la causa
principale dell’indebitamento dell’Emirato di Dubai.
Per quanto riguarda Dubai, la situazione di difficoltà delle finanze pubbliche,
riconducibile all’elevato indebitamento della holding pubblica Dubai World,
sembrerebbe per il momento sotto controllo grazie al doppio intervento di copertura
messo in atto dal governo federale nel dicembre 2009 e dal governo di Dubai nel marzo
2010.
Nel complesso, a parere di molti analisti economici, il rallentamento della crescita degli
EAU è meno drammatico rispetto a quanto riportato negli ultimi mesi, in maniera
talvolta poco precisa, da una parte della stampa internazionale.
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