Table Of Content© 2008, Gius. Laterza & Figli
Prima edizione 2008
Carlo Cellucci
Perché ancora
la filosofia
Editori Laterza
© 2008, Gius. Laterza & Figli
Prima edizione 2008
Carlo Cellucci
Perché ancora
la filosofia
Editori Laterza
Proprietà letteraria riservata Due strade divergevano in un bosco, e io –
Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari Io presi la meno battuta,
E di lì tutta la differenza è venuta.
Finito di stampare nel luglio 2008
SEDIT - Bari (Italy) Robert Frost
per conto della
The road not taken
Gius. Laterza & Figli Spa
ISBN 978-88-420-8725-0
È vietata la riproduzione, anche
parziale, con qualsiasi mezzo effettuata,
compresa la fotocopia, anche
ad uso interno o didattico.
Per la legge italiana la fotocopia è
lecita solo per uso personale purché
non danneggi l’autore. Quindi ogni
fotocopia che eviti l’acquisto
di un libro è illecita e minaccia
la sopravvivenza di un modo
di trasmettere la conoscenza.
Chi fotocopia un libro, chi mette
a disposizione i mezzi per fotocopiare,
chi comunque favorisce questa pratica
commette un furto e opera
ai danni della cultura.
Proprietà letteraria riservata Due strade divergevano in un bosco, e io –
Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari Io presi la meno battuta,
E di lì tutta la differenza è venuta.
Finito di stampare nel luglio 2008
SEDIT - Bari (Italy) Robert Frost
per conto della
The road not taken
Gius. Laterza & Figli Spa
ISBN 978-88-420-8725-0
È vietata la riproduzione, anche
parziale, con qualsiasi mezzo effettuata,
compresa la fotocopia, anche
ad uso interno o didattico.
Per la legge italiana la fotocopia è
lecita solo per uso personale purché
non danneggi l’autore. Quindi ogni
fotocopia che eviti l’acquisto
di un libro è illecita e minaccia
la sopravvivenza di un modo
di trasmettere la conoscenza.
Chi fotocopia un libro, chi mette
a disposizione i mezzi per fotocopiare,
chi comunque favorisce questa pratica
commette un furto e opera
ai danni della cultura.
Prefazione
Questo è un libro sulla filosofia e sulla conoscenza. Esso si chiede
perché si debba ancora fare filosofia e quale filosofia si debba fare,
e la individua in una filosofia che miri innanzitutto alla conoscenza.
Così la domanda sul perché si debba ancora fare filosofia si trasfor-
ma in una domanda sulla natura della conoscenza.
Per rispondere a tale domanda il libro, da un lato, mostra l’illu-
sorietà di alcune chimere che la filosofia ha per lungo tempo inse-
guito, cioè la verità, l’oggettività, la certezza, l’intuizione, la dedu-
zione, il rigore e la mente. E, dall’altro lato, in positivo, analizza lo
statuto della conoscenza, i mezzi della conoscenza e la trama fine del-
la conoscenza, partendo dal ruolo che la conoscenza svolge nella vi-
ta umana, e in generale nella vita di tutti gli organismi. Il libro si chiu-
de con un’analisi delle relazioni tra la conoscenza e il significato del-
la vita umana.
Alcune parti del libro sono una rielaborazione di Cellucci 2001,
2005a-b, 2006a-b, 2007b, 2008a-c. Approfondimenti delle questio-
ni di logica e di filosofia della matematica menzionate nel libro pos-
sono trovarsi in Cellucci 2002, 2007a.
Ringrazio tutti coloro che hanno fatto osservazioni sulle idee pre-
sentate nel libro in occasione di seminari, convegni o in corrispon-
denza, e in particolare Jeremy Avigad, Andrea Cantini, Mirella Ca-
pozzi, Riccardo Chiaradonna, Charles Chihara, Cesare Cozzo, Ma-
risa Dalla Chiara, Mario De Caro, Sy Friedman, Donald Gillies,
Emily Grosholz, Reuben Hersh, Gabriele Lolli, Per Martin-Löf, Re-
viel Netz, Arnold Oberschelp, Paolo Parrini, Volker Peckhaus, Eva
Picardi, Dag Prawitz, Andrea Reichenberger, Wilfrid Sieg, William
Tait, Robert Thomas, Nicla Vassallo.
VII
Prefazione
Questo è un libro sulla filosofia e sulla conoscenza. Esso si chiede
perché si debba ancora fare filosofia e quale filosofia si debba fare,
e la individua in una filosofia che miri innanzitutto alla conoscenza.
Così la domanda sul perché si debba ancora fare filosofia si trasfor-
ma in una domanda sulla natura della conoscenza.
Per rispondere a tale domanda il libro, da un lato, mostra l’illu-
sorietà di alcune chimere che la filosofia ha per lungo tempo inse-
guito, cioè la verità, l’oggettività, la certezza, l’intuizione, la dedu-
zione, il rigore e la mente. E, dall’altro lato, in positivo, analizza lo
statuto della conoscenza, i mezzi della conoscenza e la trama fine del-
la conoscenza, partendo dal ruolo che la conoscenza svolge nella vi-
ta umana, e in generale nella vita di tutti gli organismi. Il libro si chiu-
de con un’analisi delle relazioni tra la conoscenza e il significato del-
la vita umana.
Alcune parti del libro sono una rielaborazione di Cellucci 2001,
2005a-b, 2006a-b, 2007b, 2008a-c. Approfondimenti delle questio-
ni di logica e di filosofia della matematica menzionate nel libro pos-
sono trovarsi in Cellucci 2002, 2007a.
Ringrazio tutti coloro che hanno fatto osservazioni sulle idee pre-
sentate nel libro in occasione di seminari, convegni o in corrispon-
denza, e in particolare Jeremy Avigad, Andrea Cantini, Mirella Ca-
pozzi, Riccardo Chiaradonna, Charles Chihara, Cesare Cozzo, Ma-
risa Dalla Chiara, Mario De Caro, Sy Friedman, Donald Gillies,
Emily Grosholz, Reuben Hersh, Gabriele Lolli, Per Martin-Löf, Re-
viel Netz, Arnold Oberschelp, Paolo Parrini, Volker Peckhaus, Eva
Picardi, Dag Prawitz, Andrea Reichenberger, Wilfrid Sieg, William
Tait, Robert Thomas, Nicla Vassallo.
VII
Perché ancora la filosofia
Perché ancora la filosofia
Introduzione
1. Il trauma della nascita della scienza moderna
«Se si deve filosofare si deve filosofare, e se non si deve filosofare si
deve filosofare. In ogni caso, dunque, si deve filosofare. Se, infatti,
la filosofia esiste, siamo certamente tenuti a filosofare poiché essa esi-
ste. Se invece non esiste, anche in questo caso siamo tenuti a cerca-
re come mai la filosofia non esista. Ma cercando filosofiamo, perché
cercare è la causa della filosofia»1.
Sono ancora attuali queste affermazioni, attribuite al Protreptico
di Aristotele? La domanda è giustificata, perché nel Seicento la fi-
losofia ha subito un trauma che non è ancora riuscita a superare, la
nascita della scienza moderna. Quest’ultima ha invaso molti campi
tradizionalmente occupati dalla filosofia, facendone apparire pro-
blematico il ruolo e rendendola perciò bisognosa di una rilegitti-
mazione.
La necessità di una rilegittimazione è stata sottolineata da molti.
Per esempio, Gadamer afferma che, «dal diciassettesimo secolo, ciò
che oggi chiamiamo filosofia si trova in una situazione mutata. La fi-
losofia è diventata bisognosa di una legittimazione nei confronti del-
le scienze come non era mai accaduto prima»2.
Di fatto gran parte della filosofia a partire dal Seicento è stata una
risposta al trauma causato dalla nascita della scienza moderna. La ri-
sposta, però, non è stata univoca. Vi sono state risposte radicali e ri-
sposte moderate.
1Elias 1900, p. 3, 19-23.
2Gadamer 1976, p. 13.
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