Table Of ContentPorFirio
VANGELO
DI UN PAGANO
LETTERA A MARCELLA - CONTRO BOETO
SULL'ANIMA — SUL “coNoscI TE sTEsso”
seguito da
VITA DI PORFIRIO DI EUNAPIO
Testo greco a fronte
Presentazione di
Giovanni Reale
Introduzione, traduzione,
note e apparati di
Angelo Raffaele Sodano
& BOMPIANI
IL PENSIERO OCCIDENTALE
ISBN 88-452-5781-9
© zoo-eines. Libri S.p.A., Milano
I edizione Bompiani Il Pensiero Occidentale ottobre 2006
L'uomo non è nato per risolvere i pro-
blemi del mondo, ma per cercare dove
inizia il problema e tenersi, poi, entro il
limite di ciò che è comprensibile.
Goethe
PRESENTAZIONE
di Giovanni Reale
Anche i saggi ritennero che le pene contribuiscano
alla virtùpiù deipiacerie che, per l)uomo comeperla
donna, soflrireéla cosa migliore, piuttostochel'anima
insuperbisca,fiaccatadalpiacere. Per-che"lepenedehho-
noprecedere l'acquisto diognibene e devepenare chi
aspira agiungerealla virtii.
IlsaggioonoraDioanchetacendo, luisolosapregare, e
assolvere, amatodaDio, lafunzionesacerdotale. Lostol-
to, invece, purpregandoesacrificando, profanaDio.
Lettera aMarcella, 7 e 16.
Angelo Raffaele Sodano (1924-1999) è stato in Italia, nel seco-
lo passato, il maggior conoscitore di Porfirio, e uno dei più
apprezzati studiosi di questo filosofo.
L'opera maggiore da lui pubblicata su questo filosofo — che si
è imposta a livello internazionale - è la raccoltaècon edizione cri-
ticaádei frammenti pervenutici dei Commentarial Timeo diPlato-
nel, di cui ha curato anche una traduzione2, oltre a vari saggi pre-
paratorifi. Quest'opera è un punto di riferimento per le citazioni
nell'ambito delle ricerche scientifiche su Porfirio.
Dapprima, si è occupato della Lettera ad Aneho4, poi delle
1PorphyriiinPlatonis Timaeumcommentariorumfragmenta,collegitetdispo-
suitA. R. Sodano, Neapoli a. D. MCMLXTV.
2 Porfirio, Iframmentidei commentarial «Timeo» diPlatone, traduzione a
cura diA.RSodano,Portici (Napoli) 1974.
3A.R.Sodano,Iframmenti'deicommentaridiPorƒirioal«Timeo»diPlatonenel
«De aeternitate mundi» di Giovanni' Filopono, «Rendiconti dell'Accademia di
Archeologia,LettereeBelleArtidiNapoli»,30 (1956), . 1-34;Idem,Perun'edi—
zzonem'tz'eadeiframmenti'delcommentodiPorƒz'rzoal« imeo» diPlatone. Lapro-
blematicaelametodologiadellefonti,«Attidell'AccademiaPontanianadiNapoli»,
N.5. 12 (1963), p. 91-137,ealtrisaggi. -
4 Porfirio, åttera adAneho, a cura di A.R_ Sodano, Napoli 1958; si vedano,
inoltre: AR. Sodano,Laquestionecronologicadella «LetteraadAnebo»diPorfi'rio,
«Rendiconti dell'Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti di Napoli», 33
(1958),pp. 123-152;Idem, Unacitazioneapocriƒadella«LetteraadAnebo»diPorfi-
rio nel«Kitähalmilalwan-niba!» diMuhammaa'as—saharastani,in «Rendicontidel-
l'AccademiadiArcheologia,LettereeBelleArtidiNapoli», 35 (1969),pp. 35-56.
VIII GIOVANNIREALE
Questioni Oinericlae, di cui ha curato sia Pedizione criticafi, sia la
traduzioneó, con, in parallelo, studi preparatori7.
Inoltre, ha curato anchela traduzionedell,lntrodnzioneagliln-
tellzgilaili, con testo greco e note esegeticheß.
E negli ultimi anni, dopo la pubblicazione della prima edizio-
ne di quest'opera (Rusconi Libri, Milano 1993), di Porfirio ha
pubblicato i frammenti pervenutici della Storia dellafilosofla9, la
Vita di Pitagoralü, e ha lasciato in lavoro molto avanzato Sull'asti-
nenza deglianimali', opera completata ed edita per questa collana
da Giuseppe Girgentill.
Questo libro che presento, che porta l'emblematico titolo edi-
toriale Vangelo di un pagano, contiene quattro opere, di cui la
prima è la famosissima Lettera aMarcella, mentre le altre tre sono
quasi del tutto sconosciute alla maggior parte dei lettori: i fram-
menti del Contro Boeto e del Sulconosci te stesso, nonché la Vita
diPorƒirio di Eunapio.
La prima opera è certamentela più letta fra tutte quelle perve-
nuteci del nostro filosofo. Ma senon è una novità la sua presenta-
zione, è invece in larga misura una novità l'interpretazione che
l”accompagna, e su cui si fonda lo stesso titolo editoriale dato al
volume.
Sodano parte da un articolo, di Jerphagnon pubblicato nel
1990, in cui si dimostra come la Vita diPlotina scritta da Porfirig/
5 Porphyrii Quaestionum Homericarum liber I, testo critico a cura di A.R.
Sodano, Napoli 1970.
6 Porfirio, %uestioniOmericbe, Libroprimo, traduzione di A.R. Sodano con
una prefazione i A. Garzya, Portici (Napoli) 1973.
7 Cfr. in particolare A.R. Sodano, Prole omeni primi alle «Quaestiones
Homericae» diPorfirio. Un capitolosullastoriaåell'anticacritica efilologia omeri-
ca, «Annali del Pontificio Istituto Su eriore di Scienze e Lettere "S. Chiara” di
Napoli», 14 (1964), p. 1-98, evari alirisaggi.
3Porfirio,Introagtzioneaglilntelligibili. Traduzione, commentoenoteconin
appendice il testo greco a cura di A.R. Sodano, Associazione di Studi Tardo-
antichi, Napoli 1979.
9 Porfirio, Storia dellafilosofia (frammenti), introduzione, traduzione, com-
mento enote diA.R. Sodano, impostazione editoriale, notizia biografica e indici
diG. Girgenti, testogreco-arabo a fronte,Rusconi, Milano 1997.
10 Porfirio, Vita diPitagora, con in appendice la versione araba della Vita di
Pitagora di Ibn Abi Usa bia, monografia introduttiva e analisi filologica, tradu-
zioneenotediA.R. So ano,sag iopreliminareeinterpretazionefilosofica,noti-l
zia biografica, parole chiave ein ici di G. Girgenti, testogreco e arabo a fronte,
Rusconi, Milano 1998.
11Porfirio,Sull'astinenzadaglianimali, refazione,introduzioneeapparaticli
G. Girgenti, traduzione e note di A.R. So ano, testo greco a fronte, Bompiani,
Milano2005.
PRESENTAZIONE IX
vada riletta nel contesto della polemica anticristiana condotta dai
Neoplatonici, e come sia riscontrabile in essa una serie di paralle-
li con i testi evangelici, per certi aspetti veramente sorprendentilZ.
Ebbene, le conclusioni che Sodano ne trae:sono di raggio
ancora più ampio: tale tesi vale non solo perla Vita diPlatino, ma
essa indica addirittura una via che, in realta, Porƒirio ba seguito
nella maggior parte delle sue opere, sia in maniera esplicita, sia
anche in maniera implicita e per allusioni, che in controluce si
possono ben vedere, e con uno sbocco particolare proprio nella
Lettera a Marcella.
Come è noto, Marcella fu la donna che Porfiriozsposògvedova
con sette figli, e già avanti negli anni, stringendo con lei un vinco-
lo prevalentemente spirituale? Era una delle donne che frequen-
tavano la scuola di Plotino, e quindi amante della filosofia nella
sua dimensione ascetica, dalla quale essatraeva i princìpi daporre
alla base della sua vita, e pertanto costituiva davvero una ideale
destinataria dei messaggi contenuti nella Lettera.
Dal punto di vista dottrinale i punti-chiave che dividevano
nettamente i Cristiani dai Neop atonici 4erano soprattutto due
(oltre, naturalmente, tutta una serie di altri che da questi dipen-
dono, e a questi conseguono): la concezione di Cristo come Dio
fattosi uomo (o come uomo figlio di Dio in senso ontologico tota-
le), da un lato, e la nuova concezione del corpo come essenziale
all'uomo, con la connessa concezione della «risurrezione del
corpo», dall'altro.
Sul primo punto Agostino14 (con conferme di Eusebiolfi) ci
informa bene. Porfirio (come del resto altri Neoplatonici) ritene-
va Cristo uomo piissimo,divenuto immortale, ma non Dio; i
Cristiani ignoravano chi fosse il vero Dio, e per loro Cristo consi-
derato Dio,diventava causa di errori.
Porfiriobscriveva: «Gli dèi hanno proclamato che Cristo fu un
uomo piissimo che divenne immortaleSche essi lo ricordano con
grande elogio. Dei Cristiani, invece, gli dèi dicono che sono cor-
rotti e guasti e coinvolti nell'errore, e usano contro di essi molte
ingiurie di tal genere»16.
12 Lllerpha non,Lessous-entenduranti-cbrétiemdela VitaPlatinioulJemm-
gile dePotin seïon Porphyre, «MuseumHelveticum», 47 (1990), pp. 41-52.
13 Cfr. LetteraaMarcella, 1.
14 Agostino, DeciuitateDei, XIX23.
15 Eusebio, Praeparatio evangelica, III7, 1-2.
16Agostino, Dedeitatedei, XIX23, 2.
X GIOVANNIREALE
E come oracolo della dea Ecate Porfirio adduceva questa ulte-
riore affermazione: «Per questa ragione i Cristiani sono detestati
dagli dèi: perché ad essi, cui per destino non fu dato di conoscere
Dio né di ricevere dono dagli dèi, Cristo è stato l,occasione fatale
di cadere nell'errore. Ma egli è pio, e, come i pii, ha sede nel cielo;
Lui dunque non oltraggerai, ma avrai compassione per la follia
degli uomini, per i quali egli è facilmente un pericolo estremo»1?.
Per quanto riguarda, poi, la comprensione dell'atteggiamento
assunto dai Neoplatonici circa l'importanza che ha il corpo del-
l'uornoþnel pensiero cristianoóe il concetto di risurrezione del
corpo medesimo, è addirittura emblematica l'affermazione icasti-
ca che dava lo stesso Plotino: «il risveglio dell'anima non consiste
nella sua risurrezione con il corpo, ma nella sua risurrezione dal
corpo››18.
Il distacco radicale dello spirituale dal corporeoécostituisce un
presupposto strutturale del pensiero dei Greci, soprattutto dei
Platonici, che bloccava alla base la possibilità di una fattiva
mediazione fra il pensiero dei filosofi greci e quello dei Cristiani.
I pensatori cristiani hanno potuto operare una mediazione solo
sulla base del guadagno speculativo del teorema della creatio ex
m'bz'lolfi'.
Le cose che ho detto sopra,spiegano bene le ragioni per cui i
Neoplatonici pagani, e in particolare Porfirio, da un lato hanno
cercato di assorbire elementi tratti dal pensiero e dalla vita di
Cristo, considerandoli in perfetta sintonia con il pensiero dei
saggi greci, e dall'altro hanno invece avversato i Cristiani in modo
sistematico.
Ed ecco, allora, la tesi innovativa che presenta Sodano: «Così
prese corponellasuamentelaLetteraaMarcella, che sottolevesti
apparentemente innocue di un protrettico di filosofia morale, era
invece una parenesi dei princìpi teorici e di massime etiche, che
attinte alle fonti più classiche del patrimonio culturale greco,
dovevano dimostrare che il Cristianesimo niente innovava, anzi
aveva da apprendere dalla grecità dignità e austerità etica, purez-
za e ascesi spirituale. Ed infatti numerosi sono i passi dell'episto-
la che si possono confrontare con i testi vetero e neotestamentari,
17 Ibz'dem.
13Plotino, Enneadz', III6, 6.
19 Si ricordi che la materia e il principio materiale (e quindi tutto ciò che`e
legatoallamateria) fu perlungotemporitenutodaiGrecicomelafontedeimali.